Punkaharju, sotto le nevi della Finlandia

Creatività e sostenibilità sulle rive del lago Saimaa

Non si sa cosa aspettarsi quando dalla Rautatieasema, la stazione centrale di Helsinki, si trascina il proprio bagaglio sul primo treno in partenza per Punkaharju. Sono circa quattro le ore di viaggio necessarie a raggiungere il piccolo comune, oramai aggregato alla più popolare città di Savolinna, nel Savo meridionale, regione sepolta sotto le nevi del sud-est finlandese. Qui ci sono parecchi centimetri ghiacciati ad accogliere gli undici volontari dell’Ita-Karjalan Kansanopisto, oltre ad un clima piuttosto rigido.

La vita a Punkaharju, case in legno e pesca nel ghiaccio. Da ex comune rurale a polo educativo.

Foresta buia e innevata. Dove si nascondono i White Walkers?

L’Ita-Karjalan Kansanopisto è una struttura centenaria affacciata sulle rive del lago Saimaa e durante l’inverno si trasforma in una distesa sottozero degna del set di Game of Thrones. Simile ad un ostello internazionale, un po’ scuola privata, un po’ centro d’accoglienza per rifugiati, l’Ita-Kajalan Kansanopisto di Punkaharju è sede di una vera e propria scuola primaria, sotto la guida della direttrice Maija Tenojoki e del corpo insegnanti. Che hanno scelto un metodo educativo basato sull’integrazione.

Oltre ad ospitare campi di volontariato internazionali e campi linguistici – quelli delle vacanze studio all’estero, per intenderci – danno una casa a diversi rifugiati politici, alcuni dei qual provenienti dalla Russia di Putin e dall’Afghanistan. E raccontano: «In questa scuola vengono messi a disposizione corsi di lingua e cultura finlandese, oltre che vitto e alloggio, in cambio di un impegno lavorativo. Dalla cucina alle pulizie, ci si aspetta che ogni ospite contribuisca nel proprio piccolo al benessere comune, per una migliore integrazione e internazionalizzazione dei metodi educativi».

Christy, Eleni, Elena, Hye Sue, Malik, Minju, Selcuk, Sophie, Tereza ed Alessandra festeggiano il Capodanno.

Ad essere internazionale, oltre al metodo educativo, è il team di volontari giunto a Punkaharju tramite l’ONG Allianssi Youth Exchanges. Un team molto fortunato, visto che ha potuto godere delle vacanze previste tra Natale e Capodanno. Normalmente, infatti, ai classici lavori indoor si affiancano le mansioni outdoor: «Ora come ora il clima rigido e l’altezza della neve non lo permettono, ma durante l’estate si fanno lavori di manutenzione fuori, nel parco» riferisce Inka, campleader del workcamp.

Perché lavare i tappeti con l’acqua quando fuori c’è tanta neve?

Così i volontari, oltre ad avere dato una mano all’interno delle cucine, si sono occupati di manutenere la biblioteca e i diversi building. Senza però dimenticare il vero must della Finlandia: la sauna serale, con annesso tuffo nella neve e una temperatura di -25°. Ogni appartamento finlandese ne possiede una e, chi vive nelle grandi città, può tranquillamente utilizzare quella condominiale. L’ita-Karjalan Kansanopisto di saune ne possiede ben due di saune, dove vengono suddivisi maschi e femmine.

C’è un altro segreto nascosto nella mansarda della scuola. È l’atelier creativo di Valma, arzilla ottantenne tuttofare, che si occupa di organizzare laboratori creativi e insegnare ai curiosi come dare nuova vita a stoffe, vestiti e materiali d’avanzo. Valma non parla l’inglese, eppure trova il modo di farsi capire dagli studenti che vengono a trovarla.

Tele per dipingere, telai per tessere arazzi e tappeti, fili per cucire e molto altro. Come tutti i finlandesi, Valma è molto timida, ma ama trasmettere con passione le tradizioni della sua Finlandia. Una terra intimamente legata a due elementi naturali, la Terra e l’Acqua, che per secoli sono stati l’unico sostentamento della popolazione: la produzione di legname e la pesca, in particolare del salmone, costituiscono la base di un’economia ecosostenibile. Provate a dire a Valma di buttare via un pezzo di legno. Si arrabbierà e lo trasformerà in un pezzo d’artigianato speciale, degno del Museo delle Foreste di Lusto.

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